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Ambiente / Approfondimento

Dal basso e in cooperativa: nuove forme di riqualificazione energetica

In Europa il 36% delle emissioni di gas serra deriva dagli edifici. Tre su quattro sono ancora inefficienti. Si moltiplicano sui territori le iniziative guidate dai cittadini per superare gli ostacoli ai lavori di eco-efficientamento. Italia inclusa

Tratto da Altreconomia 229 — Settembre 2020
Enerterre, progetto di “eco-costruzione solidale” nato ne © FB Enerterre

In Normandia, nella zona del Parco Regionale Marais du Cotentin et du Bessin, si è affermato un modello di riqualificazione dal basso delle abitazioni basato sul baratto: nel progetto di “eco-costruzione solidale” Enerterre, nato nel 2012 e coordinato dalla cooperativa 7 Vents (7vents.fr), un’équipe di volontari presta ore di lavoro in cambio di competenze in eco-edilizia, fornite dai tecnici che supervisionano la ristrutturazione. Volontari, esperti edili e proprietari di casa lavorano in squadra su interventi di isolamento termico e di contrasto all’umidità con l’impiego di materiali naturali come terra, pietra, sabbia, legno, canapa, paglia. Il programma, finanziato dal ministero francese dell’Edilizia e dalle regioni della Bassa Normandia, Manica e Calvados, ha l’obiettivo di combattere il fenomeno della “povertà energetica” che in Europa riguarda 50 milioni di famiglie e indica un limitato accesso a riscaldamento ed elettricità per cause economiche e di bassa efficienza energetica.

Negli ultimi anni, il modello Enerterre è stato replicato più volte nella zona con successo. Cosa che ha spinto l’Unione europea, nel quadro del progetto HELPS (Humanity earth life population solidarity) a finanziare la sua diffusione negli Stati membri: una prima esperienza è stata condotta a Creta nel 2017 ed è in corso la preparazione di sperimentazioni in Spagna e in Italia. Enerterre è uno dei sei esempi di riqualificazioni dal basso che la Federazione europea delle cooperative di energia rinnovabile REScoop.eu ha raccolto a maggio 2020 nel Rapporto su driver e barriere alla conduzione di ristrutturazioni guidate dai cittadini.

50 milioni di famiglie in Europa hanno un limitato accesso a riscaldamento ed elettricità per cause economiche e di bassa efficienza energetica

“La riqualificazione edilizia è la questione più urgente da affrontare per la lotta ai cambiamenti climatici”, spiega Stanislav d’Herbemont, autore della rassegna di REScoop.eu. In effetti, in Europa il 40% dei consumi totali di energia e il 36% delle emissioni di gas serra derivano dagli edifici, dei quali tre su quattro risultano ancora “inefficienti”. D’Herbemont si occupa per REScoop.eu di promuovere i progetti di Citizen-Led Renovation (riqualificazioni guidate dai cittadini) che, racconta, “sono in forte crescita in tutta Europa ma, sovrastati da un mercato edilizio dominato da grandi aziende, sono sconosciuti ai più”. REScoop.eu si è proposta quindi di dar loro voce, stimolare un sostegno europeo e una diffusione sul territorio. Nata nel 2013 per favorire l’utilizzo delle energie rinnovabili, la Federazione si fonda infatti sull’idea di democrazia energetica, secondo la quale i cittadini dovrebbero avere la possibilità di produrre e consumare la propria energia assumendo un ruolo centrale nella transizione dalle fonti fossili alle energie pulite.

Gli esempi di Citizen-Led Renovation citati nel report di REScoop.eu sono accomunati dal tentativo di eliminare alcune delle barriere che ostacolano il cittadino nell’intraprendere lavori di eco-efficientamento. I tassi annui di riqualificazione in Europa sono ancora piuttosto bassi (intorno all’1%) e dovrebbero almeno raddoppiare per il raggiungimento della neutralità carbonica nel 2050. Se Enerterre propone una soluzione originale alla barriera economica che impedisce alle famiglie di basso reddito di affrontare gli ingenti costi iniziali, un altro importante ostacolo è rappresentato da un’informazione complessa e poco accessibile ai cittadini, come ha evidenziato uno studio di Ipsos condotto per la Fondazione europea per il clima.

Carbon Co-op, cooperativa coordinatrice del progetto People Power Retrofit a Manchester © CarbonCoop

Proprio all’eliminazione delle barriere informative è finalizzato il progetto inglese People Power Retrofit. Avviato nel 2018, il programma si svolge a Manchester e nei comuni limitrofi dove la cooperativa Carbon Co-op che lo coordina è molto radicata. Nella prima fase, terminata a marzo 2019 e dedicata alla progettazione della riqualificazione, è stato reso alle famiglie un servizio di valutazione tecnica, selezione degli appaltatori e identificazione di programmi di sostegno finanziario. Nella seconda fase (2019-2021), attualmente in svolgimento, la cooperativa si occupa di formare la manodopera locale e condurre i lavori che possono riguardare “isolamento termico, finestre con tripli vetri, pannelli solari e dispositivi intelligenti per l’energia”. Il progetto contribuisce così ad accrescere le competenze nell’ambito delle riqualificazioni e a “dare il via allo sviluppo di nuovi mercati locali per l’efficienza energetica”. People Power Retrofit è stato recentemente selezionato da un bando del dipartimento inglese di Business Energy and Industrial Strategies per l’efficientamento energetico che finanzierà sei progetti per un totale di 4,7 milioni di sterline. La cooperativa è incaricata di sensibilizzare la popolazione dell’area di Manchester sul risparmio energetico e fornire supporto informativo, tecnico e burocratico alle famiglie per stimolare la domanda del mercato.

Anche in Italia si stanno sperimentando soluzioni originali per combattere al tempo stesso la povertà energetica e i cambiamenti climatici. La cooperativa energetica ènostra (enostra.it) è attualmente impegnata in un progetto pilota, che verrà avviato a settembre, per testare il consumo collettivo di energia solare da fotovoltaico in condominio. Si tratta di una novità che sarà introdotta con l’implementazione della Direttiva 2018/2001 sulle energie rinnovabili, da recepire entro giugno 2021: “Se precedentemente ogni impianto fotovoltaico poteva alimentare una sola unità abitativa, con la nuova Direttiva l’energia di un pannello può essere condivisa da tutto il condominio”, spiega Sara Capuzzo, presidente di ènostra e coordinatrice del progetto.

“L’integrazione tra i saperi dei tecnici e dei condòmini permette di raggiungere obiettivi di riqualificazione molto ambiziosi” – Cecilia Hugony

Quest’ultimo è stato selezionato ad aprile 2020 da un bando sull’autoconsumo collettivo di RSE (Ricerca Sistema Energetico, società di ricerca del Gestore dei Servizi Energetici, GSE), con l’obiettivo di raccogliere dati e fare un’analisi dei costi benefici ai fini della corretta implementazione della Direttiva. La sede del progetto è il social-housing di Padova Qui Abito, che comprende 92 unità abitative completamente elettrificate (nessun utilizzo di gas) distribuite in quattro edifici. L’attivazione dell’impianto fotovoltaico -che si stima possa produrre 47.250 kWh annui- e l’inizio della raccolta dei dati è previsto per questo autunno: “ènostra si occuperà inoltre di fornire ai locatari del socialhousing le competenze per gestire in autonomia l’impianto”, spiega Capuzzo.

La cooperativa non usufruirà però dell’Ecobonus per l’efficientamento energetico inserito nel Dl Rilancio (articoli 119 e 121) e convertito in legge nel luglio scorso perché tra i beneficiari sono esclusi i fondi immobiliari e la proprietà dell’impianto fotovoltaico e dei quattro edifici del social-housing è del Fondo Veneto Casa, che si occupa di case popolari nella Regione. La nuova detrazione fiscale al 110% costituisce invece un’importante novità per i condomìni che vogliono progettare ristrutturazioni. Secondo Cecilia Hugony, amministratore delegato di Teicos Group, azienda specializzata in riqualificazione energetica, l’eco-bonus presenta però due criticità non trascurabili. Innanzitutto le tempistiche: “La progettazione della riqualificazione di un edificio richiede almeno un anno e quindi chi inizia oggi potrebbe non fare in tempo a fruire degli incentivi”, validi solo fino al 31 dicembre 2021.

Avviato nel 2018, il progetto inglese People Power Retrofit è stato selezionato da un bando del dipartimento inglese di Business Energy and Industrial Strategies per l’efficientamento energetico che finanzierà sei progetti per un totale di 4,7 milioni di sterline © Carbooncoop

Inoltre, alcuni tra i massimali di costo previsti per tipologia di intervento sono piuttosto bassi. Per l’isolamento verticale, ad esempio, il tetto è stimato al solo costo del cappotto termico, nonostante l’intervento completo comprenda altre spese che non sono soggette a sgravio fiscale. Se l’eco-bonus precedente, seppure con uno sconto minore (50-80%), copriva l’intero intervento, “il nuovo incentivo può avere l’effetto paradossale di rendere più costosi i lavori di riqualificazione profonda”, afferma Hugony.

Teicos, pur non essendo una cooperativa energetica, è pioniera in Italia nelle ristrutturazioni con il coinvolgimento attivo dei cittadini. Dal 2019 adotta in pianta stabile il percorso partecipativo CoREN, marchio registrato a livello europeo: “Il dialogo e l’integrazione tra i saperi dei tecnici e dei condòmini e la costruzione di un clima di fiducia reciproca permettono di raggiungere obiettivi di riqualificazione molto ambiziosi, che comprendono tre-quattro salti di classe energetica, integrazione delle energie rinnovabili e dimezzamento dei consumi”, spiega Cecilia Hugony. Tuttavia, la pandemia e il nuovo ecobonus hanno causato un congelamento del mercato: “Tutti i progetti sono stati rimandati in attesa di poter fruire delle nuove agevolazioni statali, ma non è detto che una volta regolamentata la situazione si riuscirà a progettare le riqualificazioni entro la scadenza a fine 2021”.

“Abbiamo bisogno di una normativa che duri nel tempo, senza continui cambiamenti delle regole”, conclude Hugony: “Solo garantendo un orizzonte di stabilità nel mercato potremo raggiungere gli obiettivi del Piano energia e clima”.

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