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Finanziaria allo specchio – Ae 89

Qualche luce, ma ancora troppe ombre nella legge che detta le spese del governo per il 2008.A cominciare dall’aumento dei finanziamenti alla Difesa. Il confronto con le proposte di Sbilanciamoci! Il maggior pregio della Finanziaria 2008, per tanti italiani, è…

Tratto da Altreconomia 89 — Dicembre 2007

Qualche luce, ma ancora troppe ombre nella legge che detta le spese del governo per il 2008.A cominciare dall’aumento dei finanziamenti alla Difesa. Il confronto con le proposte di Sbilanciamoci!


Il maggior pregio della Finanziaria 2008, per tanti italiani, è che finalmente, dopo anni, non taglia gli stanziamenti per la sanità, la scuola, i servizi sociali e l’ambiente. Ci sarà qualche euro in più da spendere per asili nido e interventi per anziani non autosufficienti, impianti fotovoltaici e caldaie eco-efficienti, libri di testo

per la scuola dell’obbligo e per la lotta all’Aids e alle pandemie a livello globale. Non pagheremo più la maggiorazione dei ticket per le ricette. È una magra consolazione rispetto a quello che servirebbe. Qualche esempio: 40 mila studenti universitari che ne hanno diritto non potranno ricevere borse di studio

e ospitalità negli alloggi universitari (che non ci sono). Metà delle scuole italiane non rispetta le norme sulla sicurezza (la legge 626) e continueranno a farlo. Siamo lontani anni luce dal rispetto degli Obiettivi del millennio per la lotta alla povertà: mancano all’appello oltre due miliardi di euro promessi. Per la mobilità sostenibile (piste ciclabili, trasporto locale, car sharing, etc.) non ci sono praticamente soldi: si spera nella sensibilità degli Enti locali. Il governo fa grandi convegni sui cambiamenti climatici ma non stanzia che pochissime risorse per l’applicazione del protocollo di Kyoto. Insomma, è una Finanziaria che non investe sul futuro, senza scontentare i più. Anzi, qualcuno è molto contento: la Difesa, ad esempio, che vede crescere la spesa militare dell’11% (in gran parte per acquistare e produrre nuovi armamenti), e le imprese, che dopo il cuneo fiscale dell’anno scorso si vedono tagliare ulteriormente le imposte e non toccare la tassazione delle rendite. Il precario di un call center o un pensionato sul suo libretto di conto corrente continueranno a pagare, in percentuale, più tasse che un Tronchetti Provera sugli utili delle sue azioni.

Il modello di sviluppo di riferimento rimane più o meno sempre lo stesso, energivoro e liberista. Le ricette sono le solite: ridurre il costo del lavoro, tagliare le tasse, investire nelle grandi opere. E, naturalmente, ridurre la spesa pubblica. Investimenti nel “capitale umano e sociale”, quasi nulli: pochi soldi per la ricerca, per la scuola e l’università, per lo sviluppo locale. Sbilanciamoci! ha formulato delle proposte alternative (sbilanciamoci.org) a quelle del governo, semplici da attuare a parità di costi e che puntano a interventi mirati realizzabili immediatamente. La Finanziaria del 2008 (nella foto il Senato durante la votazione del 15 novembre) lascia il Paese sospeso, senza l’idea di un progetto riformatore e innovatore, senza la prospettiva di un diverso modello di sviluppo che riguarda la vita quotidiana di ciascuno. Nonostante gli incentivi fiscali al fotovoltaico, continueremo a consumare una quantità enorme di petrolio e carbone per riscaldarci e

a rendere irrespirabile l’aria delle città. Nonostante le timide detrazioni, gli universitari fuori sede continueranno a pagare 4-500 euro il posto letto nelle grandi città. Dovremo continuare ad affidarci alla ricerca di una preziosa badante per nostro nonno non autosufficiente, perché i fondi stanziati in finanziaria (200 milioni di euro) non bastano che a esigue frazioni della popolazione. E dovremo continuare a pagare 3-400 euro a mese per mandare nostro figlio all’asilo nido (privato), perché quelli pubblici non sono stati costruiti e con i soldi in Finanziaria si allargherà l’offerta dell’1%. Se siamo molto poveri (tanto da non dover pagare nemmeno le tasse) riceveremo 150 euro perché “incapienti”, che per un mese ci basteranno a comprare un chilo di pane e un litro di latte tutti i giorni. È già qualcosa, come anche qualche centinaia di euro (all’anno) di detrazione fiscale sugli affitti, sempre che il proprietario di casa ci faccia un contratto. E se siamo precari nella Pubblica amministrazione, alcuni di noi potranno vedersi regolarizzare il contratto di lavoro.

Un beneficio per qualche migliaia di persone. Ma tutto questo -anche quello che c’è di positivo- non cambierà sostanzialmente la direzione di sviluppo e la qualità della vita del Paese, nonché la redistribuzione di redditi tra ricchi e poveri. È qualcosa, ma non è sufficiente. Si tratta di ripensare l’economia, la finanza, l’uso della spesa pubblica per incidere profondamente nei consumi

e nei comportamenti economici delle persone e delle imprese, nella gestione dei servizi e degli interventi pubblici e privati, nell’organizzazione della vita quotidiana (dalla mobilità alla politica del territorio) delle città e del Paese.

Si tratta, invece di dare un colpo al cerchio e uno alla botte con il chiodo fisso della riduzione delle tasse, di orientare lo sviluppo, di avere in testa un modello di economia verso il quale indirizzare tutti gli interventi. Proprio quello che questa Finanziaria non riesce ancora a fare.

WELFARE E SPESA SOCIALE

La Finanziaria 2008: aumenta la spesa sociale del 17,19%, fino a 6.269 euro pro capite (sotto la media europea). Il governo finanzia -fino a 550 milioni di euro- un programma per l’edilizia residenziale pubblica. 400 milioni di euro al fondo per chi non è autosufficiente. Previste agevolazioni fiscali per gli affitti (detrazioni maggiori per chi ha meno di 30 anni) ma anche 122 milioni di euro per i Cpt. Chi è molto povero, invece, riceverà un bonus annuo di 150 euro. Aumenterà solo dell’1% l’offerta di posti nei “nido” pubblici.

Le proposte di Sbilanciamoci!: alzare il fondo per le politiche sociali a 2 miliardi di euro; un piano straordinario per la costruzione di 3 mila asili nido (125 mila posti in più, con un investimento di 1 miliardo di euro). Dalla chiusura dei Cpt si ricavano fondi (122 mil. di euro) per finanziare politiche di formazione e inclusione per i giovani e le famiglie immigrate. Il governo dovrebbe istituire un fondo -di almeno 450 milioni di euro- di sostegno alla locazione delle abitazioni per i cittadini a basso reddito.

LAVORO E IMPRESE

La Finanziaria 2008 rinnova gli incentivi fiscali alle imprese, con la riduzione dell’Imposta sul reddito delle società (Ires) al 27,5%. Il governo, però, non tocca le rendite finanziarie (tassate al 12,5%): sarà sempre più conveniente investire in Borsa che creare posti di lavoro. Non esiste un piano strutturale per favorire l’occupazione nel Mezzogiorno e una riduzione del lavoro precario.

Le proposte di Sbilanciamoci!: sciogliere il nodo della tassazione delle rendite finanziarie, portandola al 23%, e di tassare gli investimenti in pubblicità (un mercato da 9 miliardi di euro); per favorire il lavoro dipendente il governo potrebbe riconoscere un credito d’imposta di 4 mila euro a chi assume un “collaboratore” (un miliardo di euro per regolarizzare 250 mila precari).

SCUOLA E CULTURA

La Finanziaria 2008: destina 150 milioni di euro a favorire l’obbligo scolastico e l’acquisto dei libri di testo; ma non investe nell’edilizia scolastica e universitaria (solo 120 milioni di euro), non aumenta i fondi per la didattica nè quelli destinati a coprire le borse di studio. Il governo, però, incentiva il cinema italiano, prevedendo detrazioni fiscali per le imprese di produzione e distribuzione.

Le proposte di Sbilanciamoci!: idee chiare sulle necessità di scuola e università: 200 milioni di euro per gli alloggi universitari, 350 per risolvere le emergenze dell’edilizia scolastica.

La contro-finanziaria propone anche di destinare 732 per finanziare il Fondo per il diritto allo studio: sono i soldi (sussidi) pubblici che oggi finiscono alle scuole private.

PACE E COOPERAZIONE

La Finanziaria 2008: aumenta dell’11% i fondi destinati alla Difesa, fino a oltre 23 miliardi di euro (compreso 1 per lo sviluppo del progetto dei caccia Eurofighter). Pochi fondi alla cooperazione allo sviluppo: il governo stanzia 910 milioni di euro per “pagare debiti pregressi”(con le Nazioni Unite e anche con le ong).

In Finanziaria anche fondi per il G8 2009 che si terrà a La Maddalena

Le proposte di Sbilanciamoci!: riconversione dell’industria bellica e riduzione delle spese militari, la fine della missione militare in Afghanistan e più trasparenza dal Bilancio del ministero della Difesa. Propone di dar vita a un Corpo civile di pace e di rafforzare ulteriormente il Servizio civile nazionale: la cancellazione del debito e lo 0,33% del Pil all’Aiuto pubblico allo sviluppo.

AMBIENTE

La Finanziaria 2008: non mette in discussione le Grandi opere come Tav, nuove autostrade e Mose; continua a finanziare, con il meccanismo Cip6, le energie “assimilabili” alle rinnovabili (come quella prodotta da Saras in Sardegna bruciando gli scarti della lavorazione del petrolio). Sono salve, fino al 2010, le detrazioni fiscali -del 55%- per gli interventi di efficienza energetica nell’edilizia. Il governo investe (poco) nel trasporto pubblico locale, ma scompare il Fondo per la mobilità sostenibile istituito lo scorso anno.

Le proposte di Sbilanciamoci!: è il capitolo più ricco della contro-finanziaria. Le proposte vanno dalla riduzione delle emissioni di CO2, alla lotta all’abusivismo edilizio e alle ecomafie (con un Fondo di 100 milioni di euro), alla riduzione dei fondi per le Grandi opere (si risparmiano 850 milioni di euro), alla promozione della mobilità sostenibile (bastano 90 milioni di euro). Tassando l’imbottigliamento si finanziano gli acquedotti pubblici. Trenta milioni di euro per ri-avviare il vuoto a rendere.



* coordinatore della campagna “Sbilanciamoci!”


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