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Approfondimento

Film nello stesso piatto

Tutti, da sempre, mangiamo nello stesso piatto: le risorse della Terra sono finite, i mercati agricoli globali e le nostre scelte sono guidate da chi controlla la filiera della distribuzione. Mandacarù è una cooperativa trentina che ha scelto di stare…

Tratto da Altreconomia 121 — Novembre 2010

Tutti, da sempre, mangiamo nello stesso piatto: le risorse della Terra sono finite, i mercati agricoli globali e le nostre scelte sono guidate da chi controlla la filiera della distribuzione.
Mandacarù è una cooperativa trentina che ha scelto di stare dall’altra parte della distribuzione, gestendo 13 botteghe del commercio equo e solidale in tutto il territorio provinciale. Sono anche soci di Altreconomia.
Educare i cittadini a un rapporto diverso con il cibo e gli agricoltori, all’idea di sovranità alimentare, va però oltre il momento del consumo. Per questo, per il terzo anno consecutivo, Mandacarù organizza un festival internazionale di “cinema, cibo e biodiversità”, intitolato appunto “Tutti nello stesso piatto”.
Dal 10 novembre al 10 dicembre, il cinema Astra e la cineteca Format di Trento saranno il teatro di un esperimento artistico che fa del cibo uno strumento di educazione interculturale, grazie a una cinquantina di pellicole (tra cortomestraggi e lungometraggi).
Come in ogni bottega equosolidale, nel piatto quest’anno c’è un mix equilibrato di produzione del Nord e del Sud del mondo. Tra i film più attesi c’è senz’altro “Il sangue verde”, girato da Andrea Segre per dar voce ai protagonisti (presto dimenticati) della rivolta di Rosarno, quando -era il gennaio del 2010- gli extracomunitari impegnati nella raccolta di frutta e verdura nei campi dell’Italia meridionale si ribellarono alla moderna schiavitù. Dal nostro Sud, a un prodotto del Sud del mondo che è sulle tavole di ogni famiglia italiana, la banana. “Bananas” è un legal thriller il cui protagonista, Juan “Accidentes” Dominiguez, è un avvocato che sta seguendo il più grande caso della sua vita, la battaglia legale che oppone  dodici cittadini nicaraguensi, impiegati nelle piantagioni di banane, e Dole Food. L’oggetto della contesa è l’uso del Nemagon, un pesticida “bandito” ma usato dalla società, che può  causare la sterilità.
Se il cibo è un diritto, la fame è un problema. Lo hanno riconosciuto anche le Nazioni Unite, nel 2000, con l’adozione dei cosiddetti Obiettivi di sviluppo del millennio. Adesso, a pochi mesi dall’assemblea dell’Onu che ha fatto il punto sui ritardi nell’attuazione degli Obiettivi, a Trento va in scena “8”. Sono otto cortometraggi nei quali grandi registi -Wim Wenders, Jane Campion, Gus Van Sant, tra gli altri- passano in rassegna il proprio punto di vista sull’impegno della comunità internazionale per dimezzare la povertà mondiale.
“Tutti nello stesso piatto” è anche “Schermi e lavagne”, un matinèe rivolto alle scuole elementari, medie e superiori della Provincia di Trento. Mandacarù conta di coinvolgere circa 1.950 ragazzi e ragazze, cui verranno proposti documentari ma anche film di animazione. Anche l’educazione comincia nel piatto.

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