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FEDERICO E LA CREDIBILITA’ PERDUTA…

FEDERICO E LA CREDIBILITA’ PERDUTA La procura di Ferrara ha chiesto il rinvio per quattro agenti, accusati di avere provocato la morte di un ragazzo diciottenne, Federico Aldrovandi, tramite percosse e un eccessivo uso della forza. Ora il gip deciderà…

FEDERICO E LA CREDIBILITA’ PERDUTA

La procura di Ferrara ha chiesto il rinvio per quattro agenti, accusati di avere provocato la morte di un ragazzo diciottenne, Federico Aldrovandi, tramite percosse e un eccessivo uso della forza. Ora il gip deciderà se consentire il processo su un caso avvilente e allarmante. Avvilente per le sofferenze inflitte alla famiglia dopo la morte di Federico: la polizia ha fornito inizialmente versioni false della vicenda, sostenendo via via le tesi dell’overdose, dell’autolesionismo, del malore improvviso. Solo la testimonianza – coraggiosa – di una donna che aveva assistito al fermo del ragazzo, vicino a casa nel cuore della notte, ha permesso di ricostruire i fatti: il ragazzo fu picchiato, ammanettato e poi premuto a terra fino a causarne il decesso.

Ciò che allarma è il modo con il quale la vicenda pè stata gestita dalla polizia. Alcuni agenti hanno cercato di avvalorare una versione di comodo dei fatti, e i vertici hanno colpevolmente evitato di pretendere un approfondimento di fronte alle tante incongruenze delle prime versioni, respinte con fermezza dalla famiglia. E non si è avuto notizia di serie e pubbliche iniziative per denunciare questo comportamento e dare un segnale forte di rifiuto di simile condotta. Come tante altre volte, si affida alla magistratura il compito di "sanare" comportamenti profondamente sbagliati, lesivi della dignità dei cittadini e della credibilità delle istituzioni. Ma la magistratura non può ripristinare la verginità perduta, né in questo né in altri casi. 

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