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Falcone e Borsellino a 20 anni dalle stragi: la loro “eredità”

La cronaca racconta di quattro nuove ordinanze di custodia in carcere nell’ambito della revisione del processo sulla strage di via d’Amelio, strage in cui morirono il giudice Borsellino e 5 agenti della sua scorta. 
In occasione dei 20 anni dalle stragi di Palermo e Capaci, Altreconomia pubblica "L’eredità. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. 1992-2012: le loro idee camminano sulle nostre gambe", di Alex Corlazzoli. Con un’intervista inedita al pentito Calcara, l’uomo che doveva uccidere Borsellino.

 

Tratto da Altreconomia 136 — Marzo 2012

Dopo 20 anni Falcone e Borsellino sono ancora vivi: nelle parole dei magistrati che ne hanno raccolto il testimone Antonio Ingroia, Vittorio Teresi, Franca Imbergamo, Gian Carlo Caselli.

Il loro sacrificio ha cambiato la vita di molte altre persone. Come il collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara, suo killer designato, la cui intervista inedita avvalora le notizie di questi giorni sui motivi per cui Paolo Borsellino fu "condannato a morte". Come Rita Borsellino, Gregorio Porcaro e molti altri, magistrati, amministratori, poliziotti, gente comune. Il libro di Alex Corlazzoli -in libreria per Altreconomia edizioni- è un ricordo corale e civile, ma non solo. È anche un ostinato contributo alla ricerca della verità e alla lotta alla mafia. Perché Giovanni e Paolo danno ancora fastidio.

L’Italia non ha dimenticato Falcone e Borsellino: la celebre foto scattata da Tony Gentile, 20 anni dopo, è affissa in centinaia di questure, uffici pubblici, scuole e oratori. "L’eredità" racconta questo e altri miracoli, con le parole di chi ha raccolto il testimone della lotta alla mafia raccolte dal giornalista Alex Corlazzoli proprio per questa occasione: ne fanno memoria Antonio Ingroia, Vittorio Teresi, Franca Imbergamo, magistrati impegnati a Palermo e in Sicilia- che li ricordano fanno il punto su che cosa è cambiato -dopo 20 anni- nella lotta a Cosa Nostra.

Testimonianze inedite di Rita Borsellino, sorella di Paolo, che ha viaggiato in tutta Italia per raccontare le stragi del 23 maggio e del 19 luglio 1992. Gregorio Porcaro, ex vice-parroco di don Pino Puglisi e molti altri. "L’eredità" dà voce anche a chi -dopo le stragi- ha cambiato vita, come il collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara, killer che era stato designato per uccidere Borsellino e che aveva preannunciato la strage di via D’Amelio a Palermo. E tante altre persone che sono diventati magistrati, sindaci, poliziotti, imprenditori, e l’autore stesso. Per tutti loro Giovanni e Paolo sono ancora vivi.

L’intervista a Vincenzo Calcara –pubblicata in stralcio sul numero di marzo di Altreconomia– è in particolare un documento prezioso, anche alla luce delle nuove rivelazioni sulla "condanna a morte" di Borsellino perché era d’ostacolo alle trattative Stato-mafia. Le sue parole rischiano di far tremare le gambe di qualcuno: “Dovrebbero saltare gli eredi dei carnefici delle stragi del 1992, quelli che comandano ora. Non basta prendere Messina Denaro. Bisogna distruggere gli eredi e le loro ombre. Questo scrivilo, parla di queste ombre”. Il libro contiene inoltre testi inediti di Nino Caponnetto e la prefazione di Gian Carlo Caselli, procuratore della Repubblic a di Torino.

Scrive nella prefazione Gian Carlo Caselli: "Gli uomini onesti morti sotto i colpi della ferocia mafiosa sono un segno di riscatto civile, morale, religioso. Ma sono anche una condanna. Essi non hanno visto, nel loro tempo, quello in cui speravano. (…) Per questo sono morti. E noi, quante volte, invece di vedere il nostro prossimo, invece di avere fame e sete di giustizia, ci siamo accontentati dell’ipocrisia civile? Quante volte abbiamo subito e praticato, invece di spezzarlo, il giogo delle mediazioni e degli accomodamenti?
Ricordare coloro che sono caduti perché uccisi dalla mafia significa anche operare perché le loro morti non siano state inutili e non si ripetano".

"L’eredità. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino 1992-2012. Le loro idee camminano sulle nostre gambe Voci dell’Italia che ha raccolto il testimone: Gian Carlo Caselli, Rita Borsellino,  Antonio Ingroia, Vittorio Teresi,  Franca Imbergamo, Gregorio Porcaro" 128 pagine, 13 euro.

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