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DI PIETRO APRE E CHIUDE…

DI PIETRO APRE E CHIUDE Il partito di Di Pietro a più riprese ha espresso perplessità, anche contrarietà, rispetto all’ipotesi di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta, peraltro prevista dal programma elettorale dell’Unione. E’ uno dei tanti ostacoli (il più grande…

DI PIETRO APRE E CHIUDE

Il partito di Di Pietro a più riprese ha espresso perplessità, anche contrarietà, rispetto all’ipotesi di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta, peraltro prevista dal programma elettorale dell’Unione. E’ uno dei tanti ostacoli (il più grande è l’inesistenza di una maggioranza politica del centrosinistra al Senato) che ancora si frappongono rispetto a questo obiettivo, che pure riflette una richiesta avanzata dal centrosinistra già nella scorsa legislatura, e a più riprese.

Il ministro in questi giorni ha risposto via mail a un quesito inviatogli attraverso il sito dell’Italia dei Valori da un iscritto alla mailing list del Comitato Verità e Giustizia per Genova. Ecco la risposta del ministro alla domanda di Diego Marchesi:

"Gentile Diego, non siamo ideologicamente contrari alla Commissione, vogliamo soltanto che sia rappresentativa di tutte le istanze, comprese quelle delle forze dell’ordine che non vogliamo che salgano sul banco degli imputati tout court e senza possibilità di difesa adeguata.Cordialmente. Antonio Di
Pietro"

Questa apertura non cambia granché lo stato delle cose ( il problema numerico al Senato è oggettivo) ma almeno fa capire qualcosa sugli orientamenti politici e le motivazioni di alcune componenti del centrosinistra. In sostanza Di Pietro tende a percepire la Commissione d’inchiesta come un plotone d’esecuzione contro le forze dell’ordine e  invoca un’adeguata difesa. Sembra sfuggirgli la possibilità che la Commissione – col sul lavoro per accertare i responsabili ‘politici’ e gerarchici delle violazioni cosrtituzionali compiute a Genova nel 2001 – possa essere invece un’occasione per affermare la credibilità delle forze dell’ordine e il loro desiderio d’essere un corpo dello stato democratico e trasparente.

Di Pietro sembra confondere le indubbie difficoltà che gli attuali massimi dirigenti delle forze dell’ordine avrebbero nel giustificare certi fatti, con l’interesse delle forze dell’ordine in quanto tali. 

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