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Ambiente / Opinioni

Data center, nuovi divoratori di suolo in arrivo

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Le linee guida per la valutazione ambientale degli enormi capannoni pieni di server sono troppo deboli. Altro che passo storico per l’Italia. La rubrica di Paolo Pileri

Tratto da Altreconomia 278 — Febbraio 2025

Nuove minacce per il suolo, sempre meno riconoscibili, sempre più spregiudicate e mascherate dall’imperativo tecnologico che si impone come ecologico, senza esserlo davvero. Tocca ora ai data center, i giganteschi capannoni pieni di server per gestire la crescente quantità di dati che ha in pugno la nostra modernità.

I data center sono scatole di cemento che hanno bisogno di tanto suolo (da dieci a trenta ettari e più) ed energia. Ultimamente i grandi amministratori di dati stanno premendo forte per costruirne di nuovi anche in Italia. E non vogliono certo perdere profitti né tempo in valutazioni di impatto ambientale (Via), visto che loro ritengono di essere strategici e già sostenibili. In più utilizzare energia rinnovabile a loro basta per definirsi green. Non è ovviamente così. Non certo per il suolo.

I data center sono dei capannoni come quelli della logistica e quindi ugualmente divoratori di suolo. Ma la cosa non ha messo in allarme il m

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