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Dall’Arena si parte per una concreta strada di Pace

Dall’incontro veronese del 25 aprile partirà la proposta concreta di costruzione delle strutture anche istituzionali di una "Difesa Civile". Interverranno come testimoni e con i loro contributi don Ciotti, padre Zanotelli, Cecilia e Gino Strada, Maurizio Landini, Gianni Bottalico, Susanna Camusso, Alice Maboto, Gad Lerner, Renato Accorinti oltre che i referenti dei temi forti delle reti promotrici: Martina Pignatti, Licio Palazzini, Francesco Vignarca.

Una grande giornata di festa ma anche di impegno, con la possibilità di ascoltare e riflettere a partire da garndi testimonianze e proposte che sono il patrimonio comune del mondo della Pace e del Disarmo italiano. E’ questo l’auspicio dell’ormai imminente appuntamento con "Arena di Pace e Disarmo 2014", evento che avrà luogo il 25 Aprile nella giornata della Liberazione a Verona.

Il percorso che ha portato all’evento veronese è il frutto di una grande ed ampia collaborazione (di reti, di organismi, di campagne) che ha preso il via con un appello lanciato da Padre Alex Zanotelli e sottoscritto da decine di personalità della società civile. L’appello si concludeva con queste parole:

"Per questo proponiamo la convocazione di una iniziativa nonviolenta nazionale: un grande raduno, di tutte le persone, le associazioni, i movimenti della pace, della solidarietà, del volontariato, dell’impegno civile, che faccia appello non solo ai politici ma innanzitutto a noi stessi, chiedendo a chi vi parteciperà di assumersi la responsabilità di essere parte del cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.

Obiettivo: scrollarsi dalle spalle illusioni e paure, rimettersi in piedi con il coraggio della responsabilità e della partecipazione per disarmarci e disarmare l’economia, la politica, l’esercito".

L’Arena di Pace e Disarmo 2014, che prosegue la tradizione delle Arene di pace convocate dal 1986 al 2003 dai "Beati i costruttori di pace", vuole essere un grande incontro di persone e associazioni che credono in un cambiamento oggi necessario e possibile, a livello personale e politico, accomunate dalla convinzione che di fronte alla crisi economica e al degrado ambientale sia razionalmente logico ed eticamente giusto porsi l’obiettivo della riduzione delle spese militari ed una politica di disarmo.

Per sostanziare la giornata di festa, i contenuti saranno accompagnati da momenti artistici e musicali, con la direzione di questa parte del programma affidata al Club Tenco e ad Enrico de Angelis. Il Club Tenco sarà presente operativamente anche con la regia di Michelangelo Ricci e la presentazione di Antonio Silva, affiancato dalla conduttrice Valeria Benatti. A intervallare gli interventi dei relatori quindi diversi artisti e musicisti convocati in base alla loro generosa disponibilità (nessun artista è retribuito) e alla loro sensibilità sui temi del pacifismo e dell’impegno civile: Simone Cristicchi, Vittorio De Scalzi, Eugenio Finardi, Alessio Lega, Alberto Patrucco, Pippo Pollina e David Riondino.
 
Secondo la piattaforma di proposte delle organizzazioni e dei personaggi che hanno promosso l’evento oggi occorre declinare diversamente il concetto di Difesa. Sono il lavoro, la sanità, la scuola, i beni culturali, l’ambiente ad essere davvero necessari e per questo da proteggere con un’azione di difesa comune. “Questo è il nuovo ‘sacro dovere’ di tutti i cittadini – sottolinea Mao Valpiana presidente del Movimento Nonviolento e tra i perni della manifestazione – per questo tipo di difesa non servono gli F-35 e nemmeno la portaerei Cavour, ma servono politiche e servizi sociali. E’ la difesa civile”.
Da queste considerazioni parte il senso profondo della Campagna “disarmo e difesa civile” che verrà lanciata proprio il 25 aprile a Verona. Partendo dalla Liberazione dalla dittatura e dalla guerra, ma considerando che la liberazione dagli armamenti e dagli eserciti che rendono possibili le guerre attuali a future non è ancora avvenuta. C’è quindi necessità di proseguire la resistenza, che oggi si chiama nonviolenza. 
 
"L’iniziativa del 25 aprile in Arena può attivare energie spirituali e capacità di proposte per uscire dall’isolamento, dallo scoraggiamento e dalla rassegnazione – conclude Valpiana – a chi partecipa non sarà chiesto da dove viene ma se vuole camminare con tutti gli altri verso un disarmo che non riguarda solo armi e guerre, economia e politica, ma anche le nostre città, le scuole, le famiglie, l’ambiente, il linguaggio, le culture e le religioni". 
 

Il cuore della giornata saranno sicuramente le testimonianze e gli interventi di diveri personaggi chiave della società civile italiana ed internazionale (don Ciotti, padre Zanotelli, Cecilia e Gino Strada, Maurizio Landini, Gianni Bottalico, Susanna Camusso, Alice Maboto, Gad Lerner, Renato Accorinti) ma anche e soprattutto i cardini delle proposte tematiche e di contenuto che sono stati elaborati e condivisi dalle reti promotrici dell’evento.
 
Martina Pignatti (presidente di Un ponte per) cercherà di descrivere il percorso che si intende iniziare sui Corpi Civili di Pace, mentre Licio Palazzini (Presidente della Conferenza Nazionale degli Enti di Servizio Civile) approfondirà, insieme ad alcuni volontari, il ruolo dell’istituto del Servizio Civile nell’ambito di una forma nonviolenta di difesa della Patria. infine verrà affrontato anche il tema delle spese militari e della Campagna NOF35 con Francesco Vignarca, che anche grazie al lavoro di inchiesta e ricerca su Altreconomia è un punto di riferimento importante su questi temi.
 
Un momento che si preanuncia quindi forte e vivo, soprattuto se considerato una tappa verso nuove mobilitazioni a partire dall’eredità delle precedenti "Arene di Pace” e della forza derivante dai loro protagonisti: don Tonino Bello, di Padre Balducci, di Alex Langer, di Padre Turoldo. "Sono tutti maestri che ci hanno insegnato che la Pace è incompatibile col quieto vivere, con la retorica, con le coscienze addormentate o addomesticate – commenta ad Altreconomia don Luigi Ciotti di LIbera –  La forza la si ritrova ogni giorno nell’impegno. Troppi “noi”, al giorno d’oggi, sono travestimenti o semplici assemblaggi di “io”. La vita di relazione e la ricerca di verità sono le vere coordinate della speranza". 
 
Dall’Arena di Pace e Disarmo può partire una risposta nuova con un lavoro congiunto tra chi si occupa di spese militari e chi è impegnato nella legalità che "non solo è auspicabile, ma necessario" secondo don Ciotti.

 

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