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Cultura e scienza / I nostri libri

Come nasce un libro? La nostra filiera partecipata

Altreconomia è un editore particolare. I suoi libri infatti spesso nascono da relazioni, incontri, conversazioni, viaggi, reti, intrecciarsi di persone. Da associazioni di idee e da idee di associazioni. E a voi piacerebbe partecipare?

Tratto da Altreconomia 240 — Settembre 2021

Un libro è come una casa. Ha un progetto -uno schizzo prima, poi un disegno sempre più dettagliato- con le sue fondamenta, la sua prima pietra e persone che lo costruiscono, mattone per mattone, ovvero parola per parola. Ha un budget, tempi da rispettare, è soggetto a refusi umani e intoppi tecnici. La genesi di un libro, quando l’edificio è completo, mette poi in moto una filiera ancora più ampia, un complesso meccanismo a cui non partecipano solo l’autore e l’editore ma chi stampa, chi promuove, chi distribuisce in libreria, oppure online, chi vende.

Se ve lo steste chiedendo, Altreconomia come “casa editrice” pubblica in media 15 titoli all’anno, senza contare le ristampe aggiornate e gli ebook. Ma sapete come nasce un nostro libro? Non pensiate che ci sia un demiurgo che lavora indefesso alla luce di una lampada da tavolo. Altreconomia, anche in questo caso, si dimostra un editore del tutto particolare. I nostri libri infatti spesso nascono da relazioni di lungo corso, incontri e conversazioni fatte a un festival o a una manifestazione, da un intrecciarsi di persone e di collettività. Ci piace dire, da associazioni di idee e da idee di associazioni.

Lo dicono i numeri: a conti fatti le ultime 35 uscite, più o meno due anni di lavoro, sono il frutto di un “capitale di relazioni” coltivato negli anni. Due terzi dei libri pubblicati sono nati infatti da proposte editoriali che ci sono giunte da autrici e autori, in stragrande maggioranza già noti. Per quattro di questi libri la proposta veniva addirittura da nostri soci e in altri sei casi da realtà non profit piccole e grandi, legate ad Altreconomia da un vincolo di comune passione civile. In circa un terzo dei libri, invece, siamo stati noi i progettisti e in qualche caso direttamente gli artefici dei libri stessi, guide, saggi, manuali.

Tre libri iconici di questo periodo? “Senza respiro”, l’inchiesta slow di Vittorio Agnoletto sulla prima ondata del Covid-19. “Genova per chi non c’era”, un libro di afflato collettivo per fare memoria senza retorica, con la regia di Angelo Miotto. “Dolci acque”, la guida di turismo responsabile a fiumi, laghi e torrenti in Italia. Per la cronaca, hanno scritto circa 50 autrici e 80 autori, con un atteso e doveroso riequilibrio del gender gap nell’ultimo anno. Le novità? Sono in cantiere una mezza dozzina di uscite tra ottobre e novembre 2021: torniamo, ad esempio, a parlare del deleterio proliferare delle armi; delle food policy e delle filiere agricole dal seme alla tavola; dello stato dell’arte del commercio equo e solidale. E molto altro ancora.

Il 2022 è dietro l’angolo. Vorremmo allora tener fede a una delle promesse della campagna di ricapitalizzazione “Mille azioni per il futuro”: vi piacerebbe partecipare alla costruzione del prossimo libro? O della prossima collana? Vogliamo approntare -con strumenti semplici e accessibili- un open panel per dialogare sui libri con chi segue Altreconomia, soci, abbonati, lettori fedeli. A una survey (mini-sondaggio) preliminare nella newsletter di venerdì 10 settembre seguirà un invito a un incontro online con l’editor e la redazione della casa editrice. Per “edificare” insieme i prossimi libri. Ovviamente senza consumo di suolo.

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