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Cibo di terra senese

A due passi dalla piazza del Palio, uno splendido orto con ristorante gestiti da una cooperativa. E a Sovicille, appena fuori città, non perdetevi il Mercatale La vetrofania di “Imbrocchiamola!” accoglie i clienti del ristorante “L’Orto de’ Pecci”. Qui, nel…

Tratto da Altreconomia 105 — Maggio 2009

A due passi dalla piazza del Palio, uno splendido orto con ristorante gestiti da una cooperativa. E a Sovicille, appena fuori città, non perdetevi il Mercatale

La vetrofania di “Imbrocchiamola!” accoglie i clienti del ristorante “L’Orto de’ Pecci”. Qui, nel cuore di Siena, trovano sempre sul tavolo una bella brocca d’acqua del rubinetto.
L’Orto de’ Pecci è all’interno dell’orto medievale della città: tre ettari di campagna, a trecento metri dalla Torre del Mangia e da Piazza del Campo invase dai turisti.
Tutti gli spazi sono gestiti da una cooperativa sociale di lavoro, “La Proposta”, nata nel 1983 -sull’onda della Legge Basaglia- su iniziativa di infermieri e psichiatri del vecchio ospedale psichiatrico “San Niccolò” di Siena. L’edificio, in fondo alla valle di Porta Giustizia, domina ancora l’orto, da sempre coltivato dai lungodegenti e oggi dai soci della cooperativa.
Quand’è nata, La Proposta si occupava di inserimento lavorativo per disoccupati o malati provenienti dall’ospedale psichiatrico. “Da quindici anni, però, lavorano con noi anche persone che escono dall’esperienza del carcere, della tossicodipendenza o dall’alcolismo, e altre con handicap fisici”. Maura Martellucci è la segretaria del cda della cooperativa La Proposta: qualche mese fa ha inviato un’e-mail ad Ae, per segnalarci che il ristorante aderiva alla campagna per l’acqua di rubinetto nei locali pubblici. “Serviamo esclusivamente acqua in brocca -ha spiegato- da quando una nostra socia, biologa, ci ha portato un’analisi comparativa tra le acque minerali che servivamo abitualmente al ristorante e di quella ‘del sindaco’. L’acqua dell’acquedotto, in alcuni valori, era preferibile a quella in bottiglia”. Oggi sul sito della cooperativa (www.ortodepecci.it), nella sezione dedicata al ristorante, campeggia una pagina Imbrocchiamola! con i valori dell’acqua senese e un link al sito www.imbrocchiamola.org. E in cucina, all’Orto de’ Pecci, finiscono anche i prodotti dell’orto di valle di Porta Giustizia ed erbe aromatiche medievali, “che abbiamo ritrovato e stiamo rimpiantando”, racconta ancora Maura. “L’attività della cooperativa è iniziata con l’orto -continua Maura-: fino al 1991/2 verdure e ortaggi venivano acquistati dall’ospedale psichiatrico. Poi, negli anni Novanta, abbiamo ‘allargato’ le attività: il taglio dell’erba e la raccolta degli ingombranti per il Comune; la pulizia e il servizio di portineria per conto dell’Università”. Oggi La Proposta, che è in affitto dalla Società di esecutori di pie disposizioni, impiega 41 persone, il 50% dei quali sono soggetti svantaggiata. Nel 2007 ha fatturato circa 900mila euro. “Adesso -conclude Maura- stiamo attivando un progetto di ‘orto sociale’: abbiamo presentato il progetto in Comune, assessorato alle Politiche sociali, per individuare i possibile beneficiari”. 
Dal 2000 in mezzo all’orto c’è il ristorante. Il cancello per entrare nella valle di Porta Giustizia è aperto a tutti: uno spazio verde unico a Siena, a disposizione di cittadini e turisti. E anche degli studenti, che possono accedere a una connessione internet wi-fi gratuita.
All’interno dell’“Orto de’ Pecci” c’è anche un piccolo museo dell’orto medievale, che è il punto di partenza del fine settimana di turismo responsabile organizzato da Viaggi e miraggi in collaborazione con MondoMangione, la cooperativa che in città gestisce una bottega del commercio equo e solidale e un servizio catering con prodotti bio o di filiera corta.
Il terzo sabato del mese il tour senese fa tappa nella piazza di Sovicille, borgo a una decina di chilometri da Siena, che dalle otto del mattino è già invasa da mele, formaggi, carne, pane, erbe aromatiche, passate di pomodoro, succhi di frutta, olio e vino. Tutti, rigorosamente, prodotti locali.
È il mercato contadino, che qui si chiama Mercatale e si ripete ogni terzo sabato del mese dal giugno 2008.
Con ventisei “banchetti”, in piazza c’è un paniere della spesa completo. L’offerta è ampia, dal miele ai detersivi alla spina del commercio equo e solidale. Su 25 stand assegnati, diciannove produttori arrivano da uno dei 6 Comuni della Comunità montana della Val di Merse, e 10 dal territorio di Sovicille. L’80% degli espositori coltiva pochi ettari.
Questo Mercatale è partito grazie al sostegno economico della Regione Toscana (30mila euro) e del Comune (10mila euro), ma nasce da un’idea dell’associazione “Erbandando”, che promuove il consumo critico a partire dal riscoperta e dall’utilizzo delle erbe selvatiche e di alcuni produttori.
È “governato” da un Comitato del Mercatale, formato da tre rappresentanti nominati dal Comune di Sovicille, 3 espositori e 1 rappresentante dei consumatori.
“Sin dal’inizio abbiamo voluto evitare di coinvolgere solo i produttori già sensibili, quelli che già servivano i gruppi d’acquisto solidale della zona. L’idea era quella di incontrare tutti gli agricoltori e allevatori della zona e parlar loro del progetto. Il Coordinamento toscano produttori biologici (www.ctpb.it) ha stanziato dei fondi per intervistare le aziende agricole. In due mesi abbiamo visitato 70/80 produttori”. Valentina Pascucci ha curato le interviste insieme a due socie di Erbandando. Lavora per MondoMangione, che a Sovicille gestisce l’Osteria del Mercatale, che mette a tavola un centinaio di persone, cittadini/consumatori seduti accanto ai produttori, con menù made in Mercatale e acqua in brocca.  “Gran parte dei produttori lamenta che il momento più critico del loro lavoro è quello della commercializzazione diretta -conclude il report finale della ricerca “sui campi”-: l’assenza di sbocchi certi e continuativi, che li costringe a produrre in modo poco finalizzato e soprattutto a vendere in modo assolutamente non remunerativo e non qualificato”. Non è una spesa al mese che cambia il mercato: la sfida del Mercatale è aiutare i senesi a scoprire il territorio e la “filiera corta”. È portarli nelle aziende agricole, che non sono le vecchie coloniche restaurate da ricchi turisti inglesi. 

Siena a km zero
“Sociale, solidale e a chilometro zero”. È la Siena che potrete conoscere partecipando al weekend organizzato da Viaggi e miraggi in collaborazione con MondoMangione ed Erbandando. Si visita l’Orto de’ Pecci, si dorme all’ecoturismo “la Casa gialla”, si raccolgono erbe con l’associazione Erbandando, e s’impara a cucinarle. Il terzo sabato del mese appuntamento al Mercatale di Sovicille. La domenica, prima di partire, “gita” alla Comune di Bagnaia, un’esperienza di vita collettiva e agricoltura biologica nata nel 1979. L’appuntamento è per tutti i weekend di giugno e luglio (le altre date sono da concordare). Per un gruppi di 6 persone, la quota per 3 giorni è di 196 euro a testa.
Info: www.viaggiemiraggi.org, 049-87.51.997 o viaggi@viaggiemiraggi.org

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