Chi disarma il potere mediatico?

Papa Leone XIV nelle sue prime uscite pubbliche ha usato un’espressione esplicita e forte, evocando la prospettiva di una “pace disarmata e disarmante”. Impossibile equivocare il senso delle sue parole, in un continente, l’Europa, dove si combatte da tre anni una guerra di trincea e nel quale il principale soggetto politico istituzionale, l’Unione europea, ha da poco deciso un inedito piano di riarmo da 800 miliardi di euro, destinato a cambiare il suo stesso profilo con il prevedibile, progressivo abbandono del “modello sociale europeo” costruito dopo il 1945.

Il passaggio dalla prevalenza del welfare al dominio del warfare non è più uno slogan, né un semplice timore. Il papa ha usato poi la stessa espressione -“disarmata e disarmante”- parlando dell’informazione, della sua auspicabile vocazione, davanti ai giornalisti accreditati in Vaticano, e l’impatto, se possibile, è stato anche più dirompente. Sì, perché il potere mediatico, nelle sue voci largament