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CENTROSINISTRA?…

CENTROSINISTRA? Quel che più amareggia, nella nuova tragicommedia sulla commissione palrmentare d’inchiesta sul G8 (che alcuni deputati dlel’Unione fanno sapere di non voler votare), è una certa vigliaccheria dei ledaer politici del centrosinistra. Hanno probabilmente subìto, durante la stesura del…

CENTROSINISTRA?

Quel che più amareggia, nella nuova tragicommedia sulla commissione palrmentare d’inchiesta sul G8 (che alcuni deputati dlel’Unione fanno sapere di non voler votare), è una certa vigliaccheria dei ledaer politici del centrosinistra. Hanno probabilmente subìto, durante la stesura del programma, l’impegno a istituire la commissione, ma con l’idea non confessata che non se ne sarebbe fatto nulla. Perciò i vari Fassino, Rutelli, Prodi, Diliberto, Boselli, Mastella (e forse non solo loro) ora gioiscono segretamente per le ‘coraggiose’ prese di posizioni di alcuni parlamentari di Rosa nel Pugno, Udeur, Italia dei Valori, che bocciano decisamente la commissione.

Non vogliono, i nostri leader, essere accusati dalla destra e dai benpensanti d’essere "contro le forze di polizia", "dalla parte dei violenti", "complici dei terroristi" e via farneticando, secondo il malcostume del chiacchiericcio politico e giornalistico che immancabilmente si scatena in occasioni del genere. Non vogliono, soprattutto, irritare gli attuali, onnipotenti vertici delle forze dell’ordine. Sono così deboli, i nostri ministri e leader politici, che non osano nemmeno mettere in discussione le scelte repressive e illiberali compiute dal precedente governo: la legge Bossi-Fini, la conferma del vertice di polizia, la rinuncia a indagare sul caso Calipari, la sottomissione dei nostri servizi segreti e della stessa sovranità nazionale alla Cia. Figuriamoci se ora vogliono riaprire il caso G8, che per loro fortuna – nel 2001 – ha gestito la destra.

Ci diciamo, da cinque anni, che il G8 di Genova fu un punto di svolta  che segnò l’avvio di una stagione che possiamo definire di democrazia autoritaria. La penosa discussione in atto nel centrosinistra, e la sua assoluta incapacità di incarnare i migliori valori culturali democratici e costituzionali, ne sono la tragica controprova.

A seguire il comunicato del Comitato Verità e Giustizia per Genova

ORA BASTA, L’UNIONE SI DECIDA

Abbiamo aspettato cinque anni e crediamo di avere il diritto a una risposta
definitiva.
Pensavamo che il programma dell’Unione fosse un impegno con gli elettori,
in tutte le sue parti, compresa la pagina 77, quella che prevede
l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del G8
di Genova.  Pare che per alcune forze politiche non sia così.
Siamo disposti a prenderne atto. Ma sia chiaro che, a quel punto, si sarà
deciso di avallare l’irresponsabile copertura politica assicurata in questi
anni dal passato governo alle sospensione dello stato di diritto attuata a
Genova nel luglio di cinque anni fa.

Amnesty International ha definito quelle giornate come la più grave
negazione di massa dei diritti civili avvenuta in Europa nel dopoguerra: se
anche l’Unione rinuncerà a condannare gli abusi compiuti e a indagare fino
in fondo sulle responsabilità politiche e amministrative di quanto
avvenuto, l’intero ceto politico italiano si assumerà la responsabilità, di
fronte all’Europa e al mondo, di accettare quasi senza fiatare che si
commettano violenze e abusi come quelli compiuti alla Diaz, a Bolzaneto, in
piazza Alimonda, nelle strade di Genova.

I fatti del G8 hanno scavato un solco profondissimo fra la società civile e
le forze dell’ordine, fra la Costituzione scritta e quella praticata. C’è
un solo modo per colmare questo fossato in cui si è inabissata la nostra
democrazia: fare chiarezza a tutti i livelli, senza timori, e nella convizione che solo con la trasparenza si può riacquistare la fiducia dei
cittadini.

Genova, 14 settembre 2006

 

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