Le istituzioni pubbliche e politiche italiane negli ultimi quarant’anni sono state incapaci di comprendere la realtà migratoria e hanno gestito il fenomeno in maniera irrazionale, producendo effetti devastanti nella società, in particolare sulle persone straniere. Secondo l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione è tempo di una “urgente” e “netta” discontinuità. Dalla Libia ai decreti sicurezza, dall’approccio hotspot all’accoglienza negata
In occasione della convocazione a Roma del Comitato interministeriale per la Salvaguardia di Venezia e della Laguna lo scorso 26 novembre, diverse realtà impegnate nella tutela della città hanno inviato una lettera all’esecutivo per chiedere ascolto, un cambio di rotta e l’impegno a voler affrontare i problemi di fondo e i danni della grande opera. “Le dighe mobili sono un progetto nato vecchio, intrinsecamente fragile per la sua complessità e la sua rigidità”
Gli autisti della piattaforma online rendono più congestionate le città in cui operano e il servizio di taxi privato comporta inquinamento e traffico. E la presenza delle loro auto, in larga parte veicoli diesel, è anche un problema ambientale. Il rapporto di Transport&Environment e la campagna #TrueCostOfUber puntano a far comprendere a cittadini e agli amministratori come e perché Uber debba “ripulirsi”
Dagli anni 90 le organizzazioni della destra hinduista e il discorso identitario hanno assunto maggiore legittimazione, diventando sempre più influenti nel panorama politico. La Corte Suprema, un tempo sentinella dei diritti civili, sembra allinearsi all’esecutivo di Narendra Modi e del Bharatiya Janata Party. Il caso della moschea Babri Masjid e del contestato Registro Nazionale dei Cittadini
Il ministero dell’Interno ha affidato a metà novembre nuovi lavori per la rimessa in efficienza di tre imbarcazioni cedute in precedenza ai libici. Obiettivo: contrastare l’immigrazione “illegale”. Ad aggiudicarsi la commessa è stata l’impresa Cantiere Navale Vittoria, unica via “praticabile” secondo il Viminale: sarebbero stati i libici a “segnalare” l’impresa
Oltre un milione di cittadini stranieri residenti in Italia avrebbero versato allo Stato italiano almeno 160 milioni di euro a causa di un balzello indebito sul rinnovo del permesso di soggiorno introdotto nel 2011. E mentre il Governo non procede ancora alla restituzione delle somme ingiustamente incassate, alcuni degli interessati procedono per le vie legali
A quasi tre anni dall’intesa tra Roma e Tripoli, il ministro dell’Interno Lamorgese ha difeso il memorandum, proponendone una generica rinegoziazione. Eppure i Tribunali ne hanno riconosciuto l’incompatibilità con la Costituzione. Intervista al prof. Luca Masera (ASGI): “Il fine del contrasto ai flussi ormai giustifica ogni mezzo, anche la collaborazione con i torturatori. La prima istanza è l’evacuazione immediata delle persone dai centri”
Sabato 9 novembre a Roma si sono ritrovate oltre 100 realtà negli spazi di Scup -Sport e Cultura Popolare-, palestra dell’economia solidale romana. Obiettivo: preparare la partecipazione italiana al Forum Mondiale delle Economie Trasformative di Barcellona del prossimo giugno
Il 14 novembre si terrà un incontro decisivo dei direttori esecutivi della BEI, chiamati a ridefinire la strategia di sostegno e prestiti al settore energetico. Nonostante l’Accordo di Parigi, però, c’è il rischio che l’istituto continui a investire nei combustibili fossili dopo il 2020, esponendosi a rischi legali e finanziari, oltre che ambientali. Lo scontro tra Francia e Germania e la posizione subalterna dell’Italia
Proteste popolari e indigene in Cile e in Ecuador, elezioni in Argentina e in Bolivia, dove Evo Morales, rieletto per il quarto mandato, è stato costretto alle dimissioni. Il Brasile di Bolsonaro e gli interessi degli Stati Uniti. Che cosa sta accadendo in America Latina? Intervista a Giorgio Tinelli, professore dell’Università di Bologna
Le centrali a carbone europee non sono solo inquinanti ma neppure convenienti. Secondo gli analisti di Carbon Tracker, nell’Unione europea quattro impianti su cinque registrano perdite che nel 2019 potrebbero ammontare a 6,6 miliardi di euro. La Germania è tra i Paesi più esposti. Fuori dall’Ue c’è la Turchia, dove Unicredit ha finanziato l’acquisto di centrali altamente inquinanti
Siamo tornati nella città a 140 chilometri a Sud di Belgrado: Fiat Chrysler produce qui il modello “500L” in uno stabilimento dichiarato “zona franca” dal governo fin dal 2008. Dopo dieci anni di incentivi economici e promesse, è tempo di bilanci. L’obiettivo annunciato di 300mila vetture sfornate all’anno è un miraggio: a fine 2019, forse, se ne produrranno 40mila, dopo 130 giorni di cassa integrazione