Il 21 gennaio il Comitato per i Diritti Umani dell’Onu ha stabilito che non è possibile il respingimento di soggetti che si trovano ad affrontare condizioni, indotte dal cambiamento climatico, che violano il diritto alla vita. L’interpretazione, relativa al caso di un cittadino della Repubblica di Kiribati, non è vincolante ma lo sono gli strumenti a cui fa riferimento. Michela Castiglione (Asgi): “Nell’ambito giuridico ci si aspettava da tempo questa decisione”
Rafforzare e mettere in collegamento le realtà che lavorano secondo i principi di cooperazione, reciprocità, democrazia, sostenibilità ambientale e giustizia sociale: è l’obiettivo della RIES, nata a Roma il 19 gennaio 2020 dall’unione di Gas, Reti di economia solidale fino alla Fondazione Finanza Etica. Assunta la forma di un’associazione di secondo livello, l’obiettivo è anche il dialogo con istituzioni pubbliche e private
Nella primavera del 2020 dovrebbero iniziare i lavori per la metanizzazione dell’isola. Previsti una dorsale, rigassificatori, depositi costieri di stoccaggio del gas e due centrali a metano. Per le organizzazioni ambientaliste, il piano sostenuto dal governatore Solinas e larga parte del ceto politico è insufficiente perché non considera gli obiettivi di riduzione delle emissioni e gli impatti della combustione
Nell’ottobre 2019 il nostro Paese ha esportato armi e munizioni ad Ankara per 25,8 milioni di euro. Secondo nuovi dati Istat, nei primi dieci mesi dello scorso anno l’export complessivo ha toccato quota 102 milioni di euro, quasi quattro volte di più rispetto al 2018. Un valore senza precedenti, nonostante gli annunci di “stop” del Governo
Secondo l’ultimo rapporto dell’organizzazione Landmine and Cluster Munition Monitor, nel 2018 sono state almeno 6.897 le persone ferite o morte a causa di una mina o di ordigni esplosivi residuati bellici (ERW). A oggi sono 164 i Paesi che aderiscono al Mine Ban Treaty, la convenzione per la proibizione dell’uso, stoccaggio, produzione, vendita di mine anti-uomo e per la distruzione di quelle inesplose.
Un “filo rosso” lega le cose che succedono in Paesi diversi di ogni continente. Questa rubrica -a cura della redazione di Altreconomia- non vuole offrire al lettore notizie, ma la capacità di leggere i fatti in una cornice più ampia. Per comprendere le dinamiche economiche, sociali e politiche di quelli che comunemente vanno sotto la voce “Esteri”
È tempo di agire per contenere le emissioni e limitare il ricorso alle fonti fossili. Ondate di calore, incendi, inquinamento dell’aria e perdita di produttività agricola pregiudicano la qualità della vita sulla Terra. Il rapporto della rivista The Lancet
Le strette di bilancio promosse durante la crisi dalle istituzioni finanziarie internazionali -come il Fondo monetario o la Banca mondiale- hanno prodotto effetti devastanti. Qualcuno ne risponderà? Intervista all’esperto Onu Juan Pablo Bohoslavsky
Il 2019 ha visto migliaia di persone tornare a scendere in strada in tutto il mondo. Manifestazioni che hanno ottenuto vittorie significative, come la destituzione del regime di Omar al-Bashir in Sudan. O che hanno rappresentato l’inizio di processi di innovazione, come le onde verdi contro il cambiamento climatico
Riduzione del personale, ridimensionamento delle strutture ospedaliere, divario nella quantità e qualità dei servizi forniti dalle singole Regioni, crescita del settore privato e scarsi investimenti pubblici nel confronto internazionale. Il Servizio sanitario nazionale del nostro Paese fotografato nel dettaglio dall’Ufficio parlamentare di bilancio
Mentre il Viminale si dice “molto attento” alle “condizioni di vita” dei titolari di protezione umanitaria, assicurando che nessuno perderà il diritto a essere accolto, diverse prefetture continuano in maniera disparata a dichiararne la cessazione dell’accoglienza nei centri applicando retroattivamente il “decreto Salvini”. Una prassi illegittima, come riconosciuto da ultimo anche dal Tar del Veneto, diffusa da Benevento a Milano
A 45 mesi dall’assassinio della leader indigena del COPINH, uccisa da sicari a colpi d’arma da fuoco nella notte tra il 2 e il 3 marzo del 2016, un’inchiesta dell’Intercept ha ricostruito i meccanismi di comunicazione dietro la costruzione del delitto. Coinvolti anche i vertici di DESA, la società legata al progetto idroelettrico Agua Zarca, un’infrastruttura che andrebbe a stravolgere il rio Gualquarque