Diritti
Apoteosi di De Gennaro
Questo intervento e’ stato pubblicato su Liberazione del 13 gennaio, nella rubrica delle lettere. Il giorno precedente era uscito un articolo di Vittorio Agnoletto molto critico sull’apertura di credito nei confronti di Gianni De Gennaro operata dai vertici di Rifondazione…
anch’io, come Vittorio Agnoletto, sono rimasto senza parole, quando ho saputo della nomina di Gianni De Gennaro a commissario speciale per l’emergenza rifiuti in Campania. Se ho ritrovato la parola e butto giù queste righe, è per esprimere il mio malessere e il mio sconcerto di fronte all’atteggiamento rassegnato e complice tenuto da parlamentari, forze politiche, testate giornalistiche che sono state spesso al nostro fianco nella battaglia etica, politica, giudiziaria seguita alle tragiche giornate del G8 2001. Tutti noi sappiamo quanto sia potente Gianni De Gennaro e quale peso abbia all’interno delle nostre forze dell’ordine: capo della polizia dal 2000 al 2007, è al vertice di una cordata di funzionari e dirigenti che a questo punto dobbiamo ritenere inamovibile. Ma sappiamo anche che la sua continua, inarrestabile ascesa – possibile grazie all’ormai unanime plauso delle forze politiche – comporta il pagamento di un prezzo altissimo: la rinuncia a ricomporre la frattura fra forze dell’ordine e cittadinanza, che si determinò nel luglio 2001 a Genova.
Caro direttore, sai meglio di me in che modo sciagurato sia stato gestito il dopo Genova nel nostro paese. Anziché ribadire l’assoluta preminenza delle garanzie costituzionali, chiedere scusa alle vittime delle violenze e a tutti i cittadini, rimuovere i vertici delle forze dell’ordine (De Gennaro in testa), istituire una commissione d’inchiesta, si è legittimato il comportamento tenuto dalle forze di sicurezza nelle strade, nelle scuole e nelle caserme di Genova, delegando alla magistratura il compito di accertare eventuali responsabilità penali, ma avendo cura – nel frattempo – di promuovere tutti i maggiori imputati, in modo da far capire da che parte sta lo stato.
Sono cose che sai bene, quindi non può sfuggirti il senso che assume oggi la nomina di De Gennaro a un ruolo così delicato nei contenuti e così visibile e importante nella percezione pubblica. Diciamola tutta: è il trionfo di De Gennaro, un trionfo politico e addirittura morale. Io sono convinto che il dottor De Gennaro abbia una grande carriera alle spalle e in aggiunta non amo personalizzare le questioni politiche, ma non sono così ingenuo da non cogliere la portata dell’esibizione della sua figura – da parte del potere politico – di fronte a un’opinione pubblica allarmata e infuriata. Il potere politico mostra De Gennaro come l’uomo forte, il grande poliziotto, chiamato ancora una volta a ‘salvare la patria’. E la mente di tutti corre al 2001: anche allora, dunque, a marzo a Napoli e in estate a Genova, salvò la patria. Questo è il messaggio che passa e perciò, comunque vada a finire coi rifiuti, Gianni De Gennaro sta vivendo la sua apoteosi.