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Alta velocità, intervenga l’Anticorruzione

Parte da Firenze, città interessata dai cantieri per il sotto-attraversamento ferroviario AV, una lettera indirizzata al magistrato Raffaele Cantone: "Arresti lo scempio del territorio per la TAV, un’opera che dalla Valsusa a Firenze alimenta meccanismi illegali, oltre a rappresentare uno sperpero di denaro pubblico". Sabato 7 marzo nel capoluogo toscano una giornata di riflessione sulla mobilità, promossa da No Tav Firenze

“Sanno davvero [Matteo Renzi e François Hollande] cosa accade intorno ai progetti di Alta velocità in termini di dispregio della legge, sperpero del denaro pubblico, corruzione, attacco irreversibile all’ambiente e, corollario non certo minore, supporto di fatto alla criminalità organizzata?” si chiede -in un comunicato stampa- l’associazione fiorentina IDRA, che da anni è in prima linea contro il tratto toscano dell’Alta velocità ferroviaria, prima per l’attraversamento del Mugello e poi per quello sotterraneo della città di Firenze.  

Il presidente della Repubblica francese e quello del Consiglio italiano si sono incontrati, il 24 febbraio scorso, per ribadire il proprio consenso alla realizzazione della tratta di Alta Velocità Torino-Lione, ma -secondo l’associazione fiorentina- ai decisori mancano elementi fondamentali.

Ad esempio, elenca il comunicato, “in relazione all’AV Torino Lione il CIPE, che in data 20 febbraio ha approvato un progetto definitivo dell’opera che tale non è, avendo previsto esclusivamente la realizzazione e copertura finanziaria di soli 17 chilometri contro i 235 dell’intera opera e i 57 della tratta transfrontaliera”.

E mentre “gli onesti cittadini della Val di Susa si vedono precluso l’accesso al proprio stesso territorio (il cantiere di Chiomonte è forse il più blindato d’Italia)”, “il titolare della società Toro S.r.l., che sarebbe legata alla ‘ndrangheta secondo il PM e oggetto di sequestro da parte del Tribunale di Torino, avrebbe lavorato proprio in quel cantiere in presenza delle Forze dell’ordine, come appare risultare da eloquenti intercettazioni”.
Appare preoccupante -ma forse Renzi e Hollande non sono stati informati- che la stessa Lyon Turin Ferroviaire (una società pubblica binazionale) avrebbe "autorizzato alla società legata alla ‘ndrangheta il subappalto dei lavori per l’asfaltatura delle strade nel cantiere di Chiomonte. La capacità di infiltrazione della ‘ndrangheta nel Consorzio Valsusa (nato per ripartire le titolarità dei lavori TAV Torino Lione) è stata accertata dal GIP di Torino, che ha pure registrato abituali estorsioni, minacce a imprenditori locali e traffico illecito di rifiuti speciali in luoghi non autorizzati a carico degli stessi soggetti destinatari della misura cautelare e operanti in Val di Susa”.

Guardando a Firenze, il mese scorso -in data 26 gennaio 2015– “è stata emessa una dettagliata richiesta di rinvio a giudizio da parte del Tribunale, per imputazioni di associazione a delinquere formulate dal Procuratore della Repubblica a carico di 15 autorevolissimi soggetti. All’associazione a delinquere avrebbero solidalmente collaborato, secondo la Procura fiorentina, niente meno che il legale rappresentante della società vincitrice dell’appalto e general contractor, la presidente e il project manager di Italferr, un componente della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente, un funzionario e un consulente dell’Autorità di Vigilanza delle opere pubbliche, due dirigenti del Ministero delle Infrastrutture, e più dirigenti dell’aggiudicataria Coopsette”.

A fronte di questa situazione, l’ex giudice Ferdinando Imposimato, l’esperto di appalti pubblici Ivan Cicconi, Massimo Bongiovanni e Girolamo Dell’Olio, facendo seguito a un’istanza portata dall’associazione ecologista toscana Idra all’attenzione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (che ha aperto al riguardo una poderosa istruttoria), hanno scritto a Raffaele Cantone chiedendo un intervento immediato atto ad arrestare lo scempio del territorio e lo sperpero, a danno dei cittadini, del denaro pubblico per la costruzione di un’opera -la Torino-Lione- inutile e illegittima, per aver violato l’accordo del 2001 tra Italia e Francia che prevedeva, quale condizione alla realizzazione, la saturazione -mai avvenuta o pronosticabile- della linea.
 

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