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Alessandria, quando fallisce un Comune

Da "Fino a quando" a "S.O.S. fate presto". Cambia lo slogan delle cooperative alessandrine a rischio fallimento perché non vengono pagate dal Comune -finito in stato dissesto- e dalle sue partecipate. Per questo, hanno convocato una nuova assemblea pubblica, giovedì 13 dicembre 2012, per presentare un documento di analisi (in allegato). Le loro storie le raccontiamo sul numero di dicembre di Altreconomia: che cosa succede "Quando fallisce un Comune"?.

Tratto da Altreconomia 144 — Dicembre 2012

"Il grado di indebitamento delle cooperative non consente più di continuare: gli stipendi di novembre e le tredicesime mensilità NON saranno corrisposte, così come non sarà possibile pagare i CONTRIBUTI PREVIDENZIALI, IMU e IMPOSTE in genere" spiegano le coop in un comunicato stampa.
Da otto milioni di euro, l’indebitamento è ormai salito a 10 milioni.
Le 17 cooperative coinvolte occupano più di 1.000 lavoratori, in particolare le COOPERATIVE SOCIALI di tipo “B”, che occupano soggetti appartenenti alle fasce più deboli, e le COOPERATIVE SOCIALI di tipo “A”, che occupano lavoratori, in maggioranza donne, appartenenti per lo più a nuclei “monoreddito”.
"Che cosa sarà di noi lavoratori e delle nostre famiglie?", "fino a quando gli enti continueranno a non ottemperare ai loro obblichi?" si chiedono.
"Dopo aver denunciato la situazione drammatica riguardante i mancati pagamenti da parte del Comune di Alessandria, del CISSACA, dell’AMIU e di SITAL le tre centrali di rappresentanza delle cooperative alessandrine, Legacoop, Confcooperative e AGCI, unite nell’Alleanza delle Cooperative Italiane, hanno indetto un’assemblea pubblica, largamente partecipata, a cui sono seguite numerose interviste sui mezzi di comunicazione e il presidio davanti alla Prefettura -continua il comunicato. È stata portata a conoscenza della cittadinanza la grave situazione delle cooperative della provincia di Alessandria e sono stati lanciati un grido di allarme e una richiesta pressante per il riconoscimento del pagamento di quanto dovuto per i servizi erogati".

È un S.O.S., e per comprenderlo è necessario partire da una considerazione: "Da sempre il nostro ruolo è quello di promotori, interpreti, progettisti ed esecutori della funzione pubblica, non di meri appaltatori di servizi -spiegano le coop nel documento ‘I PUNTI DELLA NOSTRA CRISI E DEL NOSTRO RILANCIO’, che alleghiamo-. Abbiamo dato tantissimo ai cittadini e allo Stato, che ci ha sempre chiamati per risolvere problemi altrimenti inaffrontabili, assicurando qualità, creatività, umanità, efficienza. Mai svilendo il ruolo dello Stato che, anzi, abbiamo sempre richiamato e sollecitato a farsi carico dei suoi doveri verso i cittadini. Non siamo il privato che approfitta delle risorse pubbliche, siamo lavoratori e cittadini che del servizio pubblico hanno fatto la loro vita".

(Aggiornato alle 9.55 del 13 dicembre 2012)


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