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Acqua, un’occupazione per difendere l’esito del referendum

Armati di bandiere e striscioni, attivisti del Forum italiano dei movimenti per l’acqua hanno manifestato all’ingresso del ministero dell’Ambiente. Chiedendo, ed ottenendo, un incontro con il ministro Corrado Clini, per discutere con lui l’applicazione dei due quesiti referendari. Il decreto liberalizzazioni, al voto in Parlamento, rischia di cancellare il voto espresso a giugno da 26 milioni di cittadini italiani 

È durata un’ora la manifestazione all’ingresso della sede del ministero dell’Ambiente da parte del Forum italiano dei movimenti per l’acqua. Che con bandiere e striscioni, il 23 febbraio, hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, per discutere l’applicazione dell’esito referendario. I movimenti lo avevano richiesto invano fin dall’insediamento del governo Monti.
"Al ministro -si legge in un comunicato- sono state poste alcune precise richieste in merito ai referendum sull’acqua dello scorso giugno e al rispetto degli esiti dello stesso, sia in riferimento alla gestione pubblica e partecipativa dell’acqua, sia riguardo all’abrogazione dalla tariffa pagata dai cittadini della quota relativa alla ‘remunerazione del capitale investito’, ovvero i profitti del gestore.
Al termine del confronto, il ministro Clini -dichiarandosi d’accordo con le richieste poste dai movimenti per l’acqua- ha preso i seguenti specifici impegni:
a) l’invio in giornata di una nota all’Autorità dell’Energia e Gas e a tutte le istituzioni competenti, al fine di precisare -nelle more dell’approvazione di qualsivoglia nuova norma in merito- l’inesigibilità da parte dei soggetti gestori della quota di tariffa relativa all’adeguata remunerazione del capitale investito;
b) l’inserimento, all’interno delle Linee guida del Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri di trasferimento delle funzioni all’Autorità dell’Energia e Gas, di una precisa indicazione per il rispetto dell’esito referendario in materia tariffaria sull’acqua;
c) l’immediato avvio di un percorso di confronto con il Forum italiano dei movimenti per l’acqua in merito alle proposte relative al finanziamento del servizio idrico, con la prossima convocazione di un incontro congiunto con il ministero dello Sviluppo economico".
Al termine della riunione, il ministro Clini ha rilasciato un commento attraverso la pagina Twitter del ministero dell’Ambiente, sottilineando che "l’acqua è un bene comune che non può consentire margini remunerativi".
E assicurando: "Invierò subito una nota all’Authority per l’acqua affinchè provvedano a riconsiderare le tariffe".

Clini è stato di parola, e il 24 febbraio il ministro dell’Ambiente ha inviato ieri all’Autorità per l’energia elettrica e il Gas e ai presidenti delle Regioni una lettera inequivocabile: “Desidero segnalare l’esigenza di dare attuazione a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, con la sentenza 26/2011, in merito all’abrogazione del comma 1 dell’articolo 154 del D.lgs 152/06, relativo all’adeguata remunerazione del capitale investito, così come stabilito dal DPR 18 luglio 2011 n. 116. Si ritiene infatti che il provvedimento in materia tariffaria debba essere adottato anche nelle more dell’emanazione del DPCM attuativo di cui all’articolo 21, comma 19 del DL n. 201 del 6 novembre 2011, convertito in legge n. 214 del 22 dicembre 2011”.
Sono passati oltre sei mesi dai referendum del 12 e 13 giugno 2011, e ad oggi le Autorità d’Ambito territoriale ottimale e tutti i gestori del servizio idrico integrato ne hanno ignorato l’esito. Per questo il Forum ha promosso in tutta Italia, a partire dal mese di febbraio 2012, ua campagna di "obbedienza civile", per il pagamento in tariffa solo di ciò che è previsto per legge, e oggi la lettera del ministro dell’Ambiente chiarisce le ragioni del Forum italiano dei movimenti per l’acqua e dei cittadini tutti, che hanno votato per abrogare i profitti nella gestione del servizio idrico integrato, e per rendere inesigibile in tariffa la "remunerazione del capitale investito".

"Dopo l’intervento di Clini non ci sono più alibi -si legge in un comunicato diffuso oggi (25 febbraio, ndr): alle Autorità d’Ambito e ai gestori non resta che rispettare, senza ulteriori esitazioni, il voto referendario. Chiediamo, perciò, che modifichino immediatamente le tariffe vigenti e restituiscano ai cittadini quanto sin qui indebitamente riscosso. (ultimo aggiornamento, 25 febbraio, h. 16.41)
 

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