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Un premio a donne, pace e ambiente, in ricordo di Wangari Maathai

Le donne sono le prime vittime dei conflitti ambientali, ma anche -sempre più spesso- le prime leader di proteste in difesa dei territori e dei diritti umani. Nasce per questo il premio assegnato da A Sud -in collaborazione con la Casa internazionale delle donne- e dedicato alla memoria della prima donna africana a ricevere, nel 2004, il premio Nobel per la Pace

A donne, pace e ambiente è intitolato il premio assegnato dall’associazione A Sud, a ridosso dell’8 marzo, con l’obiettivo di testimoniare e dare un riconoscimento istituzionale alle donne italiane impegnate nelle battaglie in difesa della pace, dei diritti di genere e dell’ambiente. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Casa internazionale delle Donne e con il sostegno della Commissione delle elette del Comune di Roma, e giunta quest’anno alla seconda edizione, è dedicata a Wangari Maathai.
Waangari fu la prima donna africana a ricevere il Nobel per la Pace nel 2004 (noi di Ae la intervistammao, nel dicembre di quell’anno), e al momento della premiazione dichiarò: "Non ci può essere pace senza sviluppo sostenibile e non ci può essere sviluppo senza uno sfruttamento sostenibile dell’ambiente. La protezione dell’ecosistema deve essere considerata un mezzo per garantire la pace, in Paesi dove la scarsità delle risorse genera inevitabilmente instabilità politiche e sociali".
Wangari Maathai, deceduta il 25 settembre 2011 a Nairobi, Kenya, ha lottato per più di 30 anni in difesa dell’ambiente e dei diritti delle donne ed ha contribuito in maniera significativa alla democratizzazione della sua nazione.

La proclamazione delle vincitrici si terrà mercoledì 6 marzo, presso la sede della Casa internazionale delle Donne a Roma. Monica Cirinnà -presidente della Commissione delle elette- consegnerà un riconoscimento per il loro impegno civile e politico a cinque attiviste italiane che lottano per la difesa dei diritti dei cittadini, dei territori e degli animali.
Sarà inoltre consegnato in questa occasione il Premio Speciale “Contro ogni violenza sulle donne”.
"Nel contesto attuale -spiega A Sud in un comunicato- risulta sempre più urgente incrociare i temi della pace e della solidarietà con quelli dei diritti di genere e ambientali. Parlare di ambiente e di impatti di disastri ambientali oggi vuol dire parlare di donne, le prime vittime dei conflitti ambientali ma anche sempre più spesso le prime leader di proteste in difesa dei territori e dei diritti. Ci sono donne che possono essere considerate eroine al pari dei grandi eroi del passato".

 

Tra le premiate, nella categoria "Acqua", c’è Antonella Litta, medico impegnato nell’associazione dei medici per l’ambiente. Spesso protagonista delle pagine di Ae, la Litta è portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e che si impegna per la riduzione del trasporto aereo. Come rappresentante dell’ISDE, inoltre, ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. È oggi anche una figura di riferimento nella denuncia della presenza dell’arsenico nelle acque destinate a consumo umano e nella proposta di iniziative specifiche da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione.
 

Il premio "Terra", invece, è stato assegnato ad Anna Maria Bianchi, registra ed autrice televisiva, animatrice dell’esperienza di Carte in Regola, "un laboratorio di cittadini, associazioni e comitati che vuole lavorare sulle Regole -spiega il comunicato dell’associazione A Sud-. Le Regole da inventare, le Regole da cambiare, le Regole da difendere. Regole che riguardano l’urbanistica, la mobilità, l’ambiente. La storia di Carteinregola è recentissima ma molto intensa: partiti il 1 dicembre 2012 con un’iniziativa dal titolo "Piediperterra", hanno percorso 5 km a piedi, attraversando 3 Municipi, per raccontare luoghi emblematici delle criticità urbane. Il lavoro di CarteinRegola è proseguito poi con l’organizzazione di presidi in Campidoglio, per testimoniare la loro contrarietà alla colata di cemento sulla città e sull’Agro romano, in via di approvazione attraverso 64 delibere".

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