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13 anni fa ci lasciava Danilo Dolci. Un libro ricorda un grande uomo di pace

Nell’anniversario della scomparsa del "Gandhi italiano" -30 dicembre 1997- esce in libreria una nuova edizione di "Danilo Dolci: una rivoluzione nonviolenta"

Altreconomia Edizioni presenta “Danilo Dolci, una rivoluzione nonviolenta. La vita e l’opera di un uomo di pace”, una nuova edizione arricchita del libro che -attraverso i testi, le interviste, i documenti- racconta le idee e le lotte nonviolente di un grande pensatore, spesso definito dai media il “Gandhi italiano”.

Danilo Dolci, triestino di nascita, è una figura chiave del Novecento italiano: animatore sociale e politico ma, soprattutto, tra i principali promotori della nonviolenza nel nostro Paese. Negli Anni 50 Dolci si trasferisce in Sicilia, nelle zone di Trappeto e Partinico, promuovendo lotte nonviolente contro la mafia, la fame e il sottosviluppo. Celebre il suo “sciopero alla rovescia”, nel 1956, quando centinaia di disoccupati si organizzano per riattivare pacificamente una strada comunale abbandonata. Muore a Trappeto il 30 dicembre 1997.

Il libro dà conto della grande complessità e ricchezza del lavoro di Dolci. Ne ripercorre la biografia, punteggiata da arresti, processi, digiuni, e da una vasta produzione di pensieri, scritti e di prassi di nonviolenza, quale la lotta per il pane. Riprende poi una storica intervista di Mao Valpiana -dalla rivista Azione Nonviolenta- in cui Dolci mette l’accento sulla necessità di trasformare i sogni in progetti.

Emerge in queste pagine il tratto caratteristico del metodo di lavoro sociale ed educativo di Dolci, quello maieutico: nessun vero cambiamento può prescindere dal coinvolgimento diretto degli interessati. Numerosi i testi, tratti da alcune delle sue opere più importanti – da “Fare presto (e bene) perché si muore” a “Bozza di manifesto. All’educatore che è in ognuno al mondo” e molte altre.

Ma soprattutto questo volume dà conto, ancora di più nella nuova edizione, della limpida attualità del pensiero di Dolci e della sua persistenza attraverso gli anni. Oggi l’opera di Danilo Dolci è portata avanti da numerosi gruppi italiani che si ispirano al suo pensiero e soprattutto dal “Centro per lo sviluppo creativo Danilo Dolci” di Trappeto (http://www.danilodolci.it/), in collaborazione con il quale è realizzato questo libro, e che oggi è animato, tra gli altri, dal figlio Amico Dolci.
 

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